The Guitar Wizard

Corso veloce per imparare a suonare la chitarra da zero


Spartiti: tablatura vs pentagramma

Chiunque abbia suonato la chitarra per un certo periodo di tempo avrà sentito il bisogno di decidere se affrontare o meno lo studio della lettura del pentagramma in maniera seria.
La maggior parte di noi si è un po' informata, ha visto quale dispendio di energie essa richieda se fatta in maniera seria ed ha capito che uno studio così approfondito nè lo affascinava più di tanto nè era congruo al tipo di uso che voleva fare della sua chitarra (e del suo tempo).
Facciamo dunque il punto della situazione (visto che il punto però lo faccio io e non tu sarà largamente discutibile...).
La prima domanda che uno si pone è: a cosa ci serve saper leggere il pentagramma?
Una risposta potrebbe essere: saper eseguire al volo un brano.
Questo è un grande vantaggio per strumenti quali il pianoforte, i quali suonano una nota sempre con un unico tasto.
Per la chitarra questo non è vero, infatti tutti sanno che la chitarra può ottenere la stessa nota anche su 3 tasti e corde diverse, una nota presenta sempre le sue ambiguità, a meno che non sia presente l' apposita indicazione che ci dica quale è la corda in questione (quegli inquietanti pallini con dentro un numerino), che peraltro troviamo assai raramente.
Quindi, le difficoltà si moltiplicano ulteriormente.
Visto che lo studio del pentagramma è una cosa che porta via molto tempo (anni) e che invece noi non dobbiamo suonare a vista ma semplicemente avere un supporto su cui studiare subito e intuitivamente è forse più utile la tablatura, in cui ogni nota è individuata univocamente da un numerino posto su una griglia tipo battaglia navale.
Quindi: per noi la notazione sul pentagramma non è esattamente il massimo del guadagno, questo per l'uso fondamentalmente non accademico e "iperprofessionale" che ne vogliamo fare.
Certo il discorso cambia se noi suoniamo già un'altro strumento tipo il piano, in questo caso non leggere il pentagramma anche suonando la chitarra potrebbe essere un gran peccato, visto che metà del lavoro già lo abbiamo fatto... e poi vuoi mettere la figura!
D'altronde, la tablatura è usata quasi sempre impropriamente: spesso anche nei libri in cui sono trascritti i brani dei nostri gruppi preferiti le tablature sono create da un programma automatico che le butta giù a partire da una trascrizione precedentemente fatta su pentagramma da un esperto. Il programma però non conosce certo le posizioni più appropriate per fare un assolo di Slash o di Malmsteen: ecco che ci ritroviamo su posizioni assurdamente complicate dall'ignoranza del nostro amico virtuale.
La tablatura però ha il grande vantaggio di permettere a chiunque di trascrivere pezzi per chitarra anche senza alcuna base alle spalle (ecco quindi spiegato il perchè la maggior parte delle tablature che troviamo nei nostri siti preferiti quasi mai danno indicazione del tempo da assegnare alle note. Per fare questo ci vuole già un certo impegno e in più si assume che chi usa il tablatura abbia la possibilità di ascoltare il pezzo in questione, cosa quasi sempre vera, e comunque sempre meglio che niente...).
Quali sono le conclusioni?
A mio parere è bene dedicare un po' di studio alla lettura dei valori ritmici, potremmo sempre essere così sfortunati da ritrovarceli sulla nostra tablatura! Inoltre sono convinto che serva molto a stimolare la nostra creatività, anzi è d'obbligo se vuoi essere in grado di trascrivere correttamente le tue canzoni (ecco alla fine te l'ho detto!)
Se vogliamo non sarebbe male imparare a leggere ed eseguire dal pentagramma facili melodie che non ci costringano a fare troppi salti qua e là sulla tastiera, ad esempio imparando almeno le note dei primi quattro tasti delle sei corde (che poi è il modo classico per imparare a leggere il pentagramma)... va be ... era solo una idea!

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